Apocalisse 7,2-4.9-14; Salmo 23 (24); 1Giovanni 3,1-3; Matteo 5,1-12
Beati
«Il mondo non ci conosce» come seguaci di Gesù Cristo. La motivazione non è la pochezza della nostra somiglianza; la risposta vera è nel testo biblico: «perché non ha conosciuto lui». Si ‘sanno’ notizie di Gesù Cristo: non basta e non rende contenti. Si è chiamati a testimonianza, non a dare risposte logiche.
Il testo biblico non è pessimista: chi segue Gesù Cristo, Crocefisso e Risorto è «una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua». La Parola è invito e coinvolgimento per «quelli che vengono dalla grande tribolazione»: esistenze vissute lavando «le vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello» portano alla ‘gloria’. Si è soliti aggiungere il ‘futura’: ‘futura’ riguarda l’oggi ed il qui; nella ammirazione di fratelli e sorelle che conducono al contemplare «quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio».
Chi ci precede nell’incontro finale e completo con la gloria in Dio mostra e dice: «noi fin d’ora siamo figli di Dio e lo siamo realmente!». Non si è capaci di conoscerne esaurientemente perché «ciò che saremo non è stato ancora rivelato». «Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato noi saremo simili a lui».
«Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso perché lo vedremo così puro come egli è».
Coloro che camminano sulle orme di Gesù Cristo sono «Beati!».
Nel giorno dedicato a chi ha passato l’esistenza nell’ascolto fedele della Parola, non possiamo rendere altro omaggio che ascoltare, devotamente meditando, la parola che dona forma alla vita:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli».
«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati»
«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».
«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati».
«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia».
«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio».
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio».
«Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli»
«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno» e,
«mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi «per causa mia»
«Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
“Et nullu homo ene dignu te mentovare”: come S. Francesco non si cerchi di commentare, aggiungere o togliere.
Chi ci ha preceduto nell’incontro: «Tutti stanno in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello» e proclamano e ricordano: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
(didon)