Comunità Parrocchiale Tuscania

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XVI DOMENICA T. O. B 21 LUGLIO 2024

Geremìa 23,1-6; Salmo 22 (23); Efesìni 2,13-18; Marco 6,30-34
In disparte, riposatevi un po’
«Come pecore che non hanno pastore» andiamo errando per le vie del mondo.
Parola rimprovera seriamente i pastori: «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo».
Parola incoraggia il gregge: «Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno». (altro…)

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B 14 LUGLIO 2024

Amos 7,12-15; Salmo 84 (85); Efesìni 1,3-14; Marco 6,7-13
Chiamati e mandati
«Non ero profeta; ero un mandriano; il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge e mi disse: Va’, profetizza al mio popolo»: così descrive la Sacra Scrittura la chiamata del profeta Amos. Chiunque accoglie la Parola con il cuore aperto ascolta la medesima chiamata. Se segui la chiamata, anche tu annunci che «in Gesù Cristo abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe».
È bello essere chiamati, accogliere la chiamata; è bello annunciare la Parola a condizione che non ci si metta in cattedra e si dica: ‘Io vi dico’. Non sei tu che parli: ricordati di far parlare Parola. (altro…)

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B. 07 LUGLIO 2024

Ezechièle 2,2-5; Salmo 122 (123); 2Corìnzi 12,7-10; Marco 6,1-6
Subire la vita non è un bell’affare.
Cosa pensa di noi il Signore? È una domanda non frequente.
All’umanità può forse riferirsi la Parola «razza di ribelli, figli testardi e dal cuore indurito che si sono rivoltati contro il Signore fino ad oggi»? Uno sguardo alla storia odierna mostra figli occupati a costruire un mondo egoista ed infedele ed un ‘resto’ di fedeli appartato e talvolta impaurito.
Una folla incredula o miscredente pone dubbi su Gesù nonostante i segni che opera. Anzi, i segni operati divengono occasione di sfida: «E molti, ascoltando, rimanevano stupiti». (altro…)

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B – 30 GIUGNO 2024

Sapienza 1,13-15; 2,23-24; Salmo 29 (30); 2Corìnzi 8,7.9.13-15; Marco 5,21-43
Un fine immortale
«Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo». La possibilità di non morire era stata donata alla natura umana: «Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura». In principio «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi». La morte è frutto della invidia del diavolo contro chi vive di speranza e la semina. Giotto rappresenta l’invidia come una vipera al posto della lingua.
“Ma il Signore si è dimenticato di me?” è l’angosciosa domanda di una voce piangente: «La mia figlioletta sta morendo». È bello che una figlioletta rimanga per sempre sperduta bambina rendendo ancor più povera una già debole umanità? (altro…)

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B – 23 giugno 2024

Giobbe 38,1.8-11; Salmo 106 (107); 2 Corìnzi 5,14-17; Marco 4,35-41
Sgomento e fiducia nel Cristiano
I discepoli, impauriti, si rivolgono a Gesù: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si sentono innocenti e perseguitati. Chi non si è mai rivolto al Signore con sentimenti simili? Come non rivolgere al Padre misericordioso domande ed interrogativi che sminuiscono capacità di conversione al bene, coraggio, entusiasmo necessario alla testimonianza? Deboli creature non abituate a lottare fino alla effusione del sangue. Gesù conosce nell’intimo: timori, incertezze, speranze deluse.
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». (altro…)

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B – 16 GIUGNO 2024

Ezechièle 17,22-24; Salmo 91 (92); 2Corìnzi 5,6-10; Marco 4,26-34
Vivere: non subire la vita
1. Abitare: «Un ramoscello io prenderò, e lo pianterò. Metterà rami e farà frutti. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà. Io, il Signore, ho parlato e lo farò». Sono, queste parole, promessa del Signore per chi dialoga con amore con Lui. Il Signore è fedele alla sua promessa. I cristiani invocano: ‘Vieni presto, Signore Gesù’.
La promessa, per divenire realtà storica, ha bisogno di essere accolta: è importante che «ci sforziamo di essere a Dio graditi».
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