Isaìa 43,16-21; Salmo 125 (126); Filippési 3,8-14; Giovanni 8,1-11
«Una cosa nuova: non ve ne accorgete?»
1. «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!». L’apostolo Paolo afferma: Io «considero spazzatura» aver creduto nella «giustizia derivante dalla osservanza della Legge». Certo, «Mosè, nella Legge, ci ha comandato di condannare e lapidare»: se attendiamo da Dio una Legge, per essa saremo «giudicati e condannati». Oltretutto c’è da smettere di chiamare Legge la Paola: essa è ‘Guida’ non ‘Legge’.«Fratelli miei, ritengo che questo sia una perdita». Vi porto la mia testimonianza: io, dapprima ero zelante di questa Legge, ma, ora, «ho lasciato perdere tutte queste cose».
Gesù spesso ha parlato contro coloro che si facevano garanti della Legge: essi garantivano una parola umana, sfida contro Dio e la sua Parola. Infedeli alla Parola domandavano a Gesù, per ingannarlo: «Tu che ne dici?». Nulla Gesù rispose. Portò, invece, a compimento il senso vero della Parola: nessuno davanti alla Legge può considerarsi giusto. «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei»: condannate, se volete, lapidate, pure. Prima dichiaratevi giusti, se potete.
«Donna, dove sono» coloro che ti accusavano? Siamo insufficienti davanti alla santità di Dio.
2. «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia». «Io non sono uno che condanna»: non sono venuto per giudicare e condannare, ma per rendere giusti coloro che sbagliano. «Va’ e d’ora in poi non peccare più». Come rendere giusti gli infedeli alla Legge? Attraverso la «conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, perché io possa conoscere lui e la potenza della sua risurrezione».
Attraverso «la comunione alle sofferenze» di Gesù Cristo» riesco a rendere giusti «facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti». Questa missione è potere «e gloria: quella che viene dalla fede in Cristo, basata sulla fede». Nella mia pochezza «non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla»
3. «Lo lasciarono solo» perché incapaci di osservare la Legge senza avere accolto l’invito di Gesù.
4. «Non ve ne accorgete?». Gesù è seduto ed attende; non si limita a dire: “Io sono un Dio che parla e voi non ascoltate”. Fiducioso «egli sedette e si mise a insegnare loro»: a coloro che accolgono il «Dio che parla ed ama». Alcuni, temporaneamente, se ne vanno. Ancora per molto? Il tempo dell’attesa si va affievolendo: siamo ormai al traguardo di Pasqua.
‘Cristo è risorto’ annunceremo a giorni. Sì, è risorto in parte. Manca ancora la resurrezione di Gesù Cristo nelle nostre carni: ed è questa la resurrezione che attende il Padre. Come possiamo contribuire a completarla?
‘Non vi accorgete’ della speranza che è in noi per scardinare le chiavi del mondo e togliere la pietra, peccato del mondo, aprire la porta alla vita? Non ve ne accorgete ancora? Cristo rimane ed insegna a vivere la liberazione dal peccato e dalla oppressione del mondo.
(didon)