Atti 13,14.43-52; Salmo 99 (100); Apocalisse 7,9.14b-17; Giovanni 10,27-30
«La pace sia con voi»: “Con voi sono cristiano e per voi Vescovo”
«La parola del Signore si diffonde con franchezza e forza»: è Parola che crea; è fuoco che divide e congiunge; è pace, gioia, luce. È mistero d’amore. È barca che trionfa su ogni tempesta e corre verso terre dai cieli sereni, la sospinge un vento d’amore. Parola di Dio è viva; chi la accoglie, lo fa per la sua bellezza, non per l’eventuale utilità.
1. C’è chi si oppone alla Parola. Nemico è solo Satana. Altri non è detto che siano nemici. S. Paolo afferma che è stato «necessario che fosse proclamata prima di tutto la parola di Dio ai Giudei». Alcuni, «ricolmi di gelosia; pie donne della nobiltà; notabili delle città, vedendo la moltitudine» che segue la Parola, «sobillano», a difesa dei loro privilegi, «con parole ingiuriose; suscitano persecuzione e cacciano; contrastano le affermazioni dei veri discepoli». “Purtroppo non tutti hanno voglia di ascoltare il messaggio”. A causa della mancata accoglienza, l’annuncio della Parola viene rivolto «ai pagani».
“Troppo spesso la Chiesa viene vista solo come istituzione: esistono anche dimensioni istituzionali ma quello non è il cuore della Chiesa. La Chiesa di Gesù Cristo non è una istituzione, ma non cancella la dimensione istituzionale; la relativizza, la pone al servizio della comunità dei fedeli. Ma non è questo il cuore. È una sfida molto grande per la Chiesa”. Papa Leone, centro dell’unità e della pace ricorda: “Dio ama tutti e il male non prevarrà”.
2. «Gesù Cristo, il bel Pastore, il Risorto, il Vivente annuncia: «La pace sia con voi». “La Chiesa, per poter essere Una, un solo Popolo, cerca sempre la pace: la pace del Cristo risorto, pace disarmata e disarmante, umile e perseverante. Pace che proviene da Dio: non dal mondo”.
«Io e il Padre siamo una cosa sola»: mie pecore sono tutti quelli che credono e sono destinati alla vita eterna. «Il Padre mio, me le ha date; è più grande di tutti e nessuno può strappare le pecore dalla sua mano». È bello che la Parola di questi giorni veda anche l’elezione del nuovo Pastore, augurante una Chiesa unita e missionaria. A Papa Leone l’augurio che il rapporto di paternità e figliolanza tra lui e gli altri fedeli sia come quello di S. Francesco con Frate Leone.
Le pecore del Bel Pastore costituiscono «una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua». “Chiesa è comunione; Chiesa, vissuta come comunione dei fedeli, è voce che offre grande speranza al mondo. Aiutiamoci gli uni gli altri, a costruire ponti. La Chiesa deve essere viva, abitata. Qui si gioca la sua credibilità”. Ogni cristiano sia cosciente di ‘chi abita’ presso di lui nella Chiesa: «quelli che vengono dalla grande tribolazione»; i martiri, con la presenza e la testimonianza di donne e uomini che danno la loro vita anche in situazioni di violenza e guerra «e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
«Io le conosco. Io do loro la vita eterna»: la morte, purtroppo, appartiene anche ai credenti, ma essi non appartengono alla morte. Morte e Resurrezione di Gesù Cristo accadono per donare Resurrezione ai credenti.
«Le pecore mi seguono: nessuno le strapperà dalla mia mano; non andranno perdute in eterno». Ad esse, si aggiungono altre pecore, temporaneamente fuori dell’ovile. Divengono parte del gregge della Parola: gregge, non branco; persone, non massa. «I pagani si rallegrano e glorificano la parola del Signore e tutti quelli che sono destinati alla vita eterna credono». Ora si rallegrano e glorificano la parola del Signore: stanno in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tengono rami di palma nelle loro mani; ascoltano la voce del Bel Pastore».
(didon)