Atti 2,1-11; Salmo 103 (104); 1Corìnzi 12,3b-7.12-13; Giovanni 20,19-23
Suscitare l’entusiasmo dell’amore
Dopo la Resurrezione Gesù si rende presente in modo vero e reale «e i discepoli gioirono al vedere il Signore».
Gesù, mostrando i segni della Passione, augura più volte «Pace «a voi!». Poi dice ai discepoli: «Ricevete lo Spirito Santo».
«Il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» quando accadde un evento del quale una spiegazione umana non è possibile. «Venne all’improvviso dal cielo un fragore».Al Profeta Elia il Signore si era presentato attraverso la «voce tenue del silenzio». Nella Pentecoste la presenza di Dio è «quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano». «Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro».
Dopo questo sorprendente accadimento «tutti furono colmati di Spirito Santo».
Emozionati, i discepoli «cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi».
Tutta Gerusalemme fu coinvolta nell’annuncio dei discepoli, divenuti ormai Apostoli. «La folla di ogni nazione che è sotto il cielo», presente alla festa in Gerusalemme, «si radunò e rimase turbata» e proclamava: «Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Gesù, per mezzo di questo evento, dona una missione ai suoi amici: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
È missione di donare la Pace che viene da Dio, non dagli uomini.
È missione di perdonare: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati».
Suscita perplessità la parola di Gesù «a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Gli apostoli, non hanno la missione di perdonare sempre e chiunque; anzi, Gesù assicura che egli stesso non perdonerà i peccati non perdonati dagli apostoli.
Qualcuno non verrà perdonato? Il segno del perdono non è il pentimento, ma l’amore per il Signore Gesù.
L’amore per Gesù è anche il segno che egli perdona: la peccatrice, come disse Gesù, amò molto perché le fu perdonato molto. Peccò molto, ma le fu perdonato tutto perché aveva molto amato il Signore,
Non è possibile che accolga il perdono chi non ama. Non è possibile perdonare chi non chiede perdono.
Gesù, è l’uomo nuovo: offre i doni chiamando a vivere la riconciliazione a livello personale e, siccome il cristiano è legato a Cristo, e Cristo è unito alla Chiesa, i credenti non si possono stancare di chiedere perdono nella comunità dei credenti.
“Qualcuno afferma: ’Con Dio me la vedo da me’. Sì, Dio ti ascolta sempre, ma nel sacramento della Riconciliazione manda un fratello a portarti il perdono, la sicurezza del perdono a nome della Chiesa”.
Dopo l’estasi della Ascensione e la effusione del Santo Spirito, i discepoli, richiamati ad una storia totalmente da costruire, non da correggere, tirano le conseguenze per loro stessi e per chi li segue: «Fratelli, nessuno può dire: ‘Gesù è Signore!’, se non sotto l’azione dello Spirito Santo».
Nessun credente può esimersi dal compito e dalla gloria di questo annuncio perché «Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore»; che chiama ed invia.
«Vi sono, nella comunione dei credenti, diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti».
I doni sono preparati: «A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito»; non sono per l’utilità personale, ma a servizio «per il bene comune». «Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo»: così sia anche la sua Chiesa. Si rende necessario annunciare e realizzare una ‘Comunità educante’

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