Atti 15,1-2.22-29; Salmo 66 (67); Apocalisse 21,10-14.22-23; Giovanni 14,23-29
La Città di Dio è fondamento di pace
1. Il mondo parla di pace, ma prepara armi. Il popolo di Dio muore per le guerre. Gesù ha precisato: “Vi dono la pace; «non come la dà il mondo». Il cristiano è scettico sulla pace del mondo fondata sulla supremazia del più forte; menzognera come il demonio che diviene buono con chi gli è servo. La pace del mondo crea schiavi.


2. Gesù annuncia: «Vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi». Vi vedo tristi: «Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre». «Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Gesù non organizza la vita terrena, ma nemmeno si allontana dai problemi umani: la “Città di Dio” si costruisce sul fondamento dei «dodici apostoli dell’Agnello». È una «città che non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna» perché «la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello». Unico fondamento della costruzione è l’Amore: «Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri».
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Vado al Padre e non vi lascio soli: «Il Paràclito, il Santo Spirito che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace». Nessun paragone umano: «Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri». Il cristiano vive nell’attesa certa ed impegna la vita perché ciò che mai è esistito inizi ad esistere.
3. Gli Apostoli non guidano a destini terreni, ma alla Parola ed al Pane. Si premurano di formare guide sicure: «Abbiamo saputo che alcuni, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviare a voi uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo».
Gli Apostoli scelgono «di non imporre altro obbligo al di fuori di alcune cose necessarie» per uno stile di vita cristiano. Nella Sacra Scrittura nulla più del necessario è richiesto per legge: il dono della vita è offerto dai credenti per vocazione e per scelta.
“I cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo. Non abitano città proprie, né usano un gergo che si differenzia, né conducono un genere di vita speciale. Adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, i cristiani, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.
Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano.
A dirla in breve, come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra”. Vivono oltre il necessario di ciò che è bello. Quando nulla sarà richiesto per legge e tutto donato, sarà la pace: “transumanata”, non come valore umano. Essa «ravvivi in noi la memoria di tutto quello che Cristo ha fatto e insegnato».
(didon)