Atti 12,1-11; Salmo 33 (34); 2 Timòteo 4,6-8.17-18; Matteo 16,13-19
Il ‘Patrimonium Sancti Petri in Tuscia’ sta generando un sogno
La Parola di Dio ci riguarda: come in Palestina, «vedendo che ciò era gradito», a Roma fecero «arrestare Pietro». ‘Arrestare’ può avere un altro significato: fermare, impedire il cammino, frenare. La tensione cristiana iniziale si è affievolita, talvolta è divenuta abitudine, non virtù. Vivere senza entusiasmo, crea un noioso e solito presente fatto di osservanze di tipo cristiano. Si preghi con amore entusiasta perché si esca dal sonno.
1. Atti degli Apostoli offre ai credenti il modello di Chiesa: «Dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera». (altro…)
Geremìa 20,10-13; Salmo 68 (69); Romani 5,12-15; Matteo 10,26-33
Riconoscere Cristo e farsi riconoscere come Cristiani
«Non abbiate paura degli uomini», Gesù avverte, «e non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima». Se qualcuno volesse ucciderci l’anima saremmo chiamati a reagire perché «bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini».
Accade perché «il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte». Anche se il peccato è entrato nella storia della umanità «a causa di un solo uomo, in tutti gli uomini si è propagata la morte» e «per la caduta di uno solo tutti morirono».
Abitudini e consuetudini divengono leggi alternative alla verità ed alla giustizia, sono oppressive nella coscienza, generano paura e fermano speranza e futuro: «Fino alla Legge c’era il peccato nel mondo». (altro…)
Èsodo 19,2-6°; Salmo 99 (100); Romani 5,6-11; Matteo 9,36-10,8
Il futuro siamo noi
Gesù Cristo è il primo risorto dai morti: ‘Il Vivente’. Il Vangelo non è un libro, è una persona: vera, reale, autentica, ’storica’. La fede in Gesù non è fede nel passato, ma nello storicamente presente.
I cristiani, facendo memoria di Gesù, persona divina – umana, non del passato, sono il futuro che si attua attimo per attimo. Le Sacre Scritture lo attestano: «Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto» e sapete che Dio vi solleva «come su ali di aquile».
Il cristiano fedele è pieno di serenità e si «gloria in Dio» perché «per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo ha ricevuto la riconciliazione», è giunto «fino a Dio» e fa parte di «un regno di sacerdoti e di una nazione santa». (altro…)
Deuteronòmio 8,2-3.14b-16°; Salmo 147; 1Corìnzi 10,16-17; Giovanni 6,51-58
Parola e Pane: uniti in Cristo per non essere servi
«Figlio dell’uomo, mangia questo rotolo della Parola, poi va’ e parla alla casa d’Israele»: in Antico Testamento il profeta è invitato a mangiare la Parola ed annunciarla. Sempre in Antico Testamento il Signore «ha nutrito di manna», che il popolo suo «non conosceva». Anche i «padri non avevano mai conosciuto» un alimento venuto da Dio. Questo il Signore lo fece «per far capire che l’uomo non vive soltanto di pane», «ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore». (altro…)
’Èsodo 34,4b-6.8-9; Salmo 3,52-56; 2 Corìnzi 13,11-13; Giovanni 3,16-18
‘un giorno stare; sei giorni andare’
Siamo «un popolo di dura cervìce», «ma tu», Signore, «perdona la nostra colpa e il nostro peccato» e «fa’ di noi la tua eredità».
Si rischia di perdere ideali e valori: per tornare alla bellezza dell’esistenza cristiana occorre convertire i cuori gustando il dialogo amorevole con Dio e con le famiglie della famiglia di Dio.
Le mani dei padri, guidate da una sapienza divina, hanno donato tesori di bellezza: non siamo chiamati a ‘conservarla’, ma a darle pieno compimento. Resi maestri dalla Parola, si rende attraente ristrutturare e donare armonia a due valori:
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