Comunità Parrocchiale Tuscania

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Malachìa 3,19-20°; Salmo 97 (98); 2Tessalonicési 3,7-2; Luca 21,5-19
Fede coraggiosa

1. Dialogare con Dio: il popolo di Dio, riunito, lo invoca con formule di preghiera, delle quali, la più santa, suggerita da Gesù, è il “Padre nostro”.
La preghiera del popolo di Dio riunito, non elimina il dialogo personale che si esprime in desideri, invocazioni, parole … e Vita. Al dialogo sincero con Dio siamo poco allenati: “Come è difficile accogliere la tua parola, Signore!”.“Perché dici “come è difficile”? Cambia il tuo modo di pensare e di parlare: non è difficile, è esaltante. Quando giungi a realizzare il sogno, è lì che trovi sollievo ed entusiasmo”.
“Signore, donaci di tenere salda la speranza del tuo regno, perché, perseverando nella fede, possiamo gustare la pienezza della vita. Donaci di saper relativizzare ogni valore terreno perché «verranno giorni nei quali, di quello che vediamo, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Fa che riusciamo a donare valore assoluto soltanto alla Parola, quella tua, unica certezza che rimane ogni giorno, per sempre”.
I modi di praticare la Fede scompariranno: anch’essi sono relativi a questo tempo e queste stagioni terrene.
“Signore, «quando queste cose staranno per accadere?». Quanto ci sarà da attendere per vedere la tua salvezza? Non siamo adeguatamente scaltri e sapienti nel discernere ciò che è importante e ciò che non lo è”. «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!».
“Signore, tu rispetti la nostra libertà anche se stiamo rallentando la venuta del tuo Regno attraverso tante infedeltà. La tua Parola ci soccorre: «Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate». “Non vi annuncio la verità per impaurirvi, ma per aiutarvi a realizzare ogni giorno la salvezza”: «Prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
«Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia»: ci doni una speranza davvero affidabile. “Il mio piacere sta nell’aiutarvi ed incoraggiarvi. Per la testimonianza avrete anche da soffrire: «metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, sarete odiati da tutti a causa del mio nome». Il mondo perseguita i buoni perché evidenziano le infedeltà altrui e questo per i malvagi non è sopportabile: «Avrete occasione di dare testimonianza. Io vi darò parola e sapienza. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita, ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto».
2. Dialogare con i fratelli: anche con loro il dialogo rimane poco solito. Ubbidiamo, disubbidiamo se riceviamo ordini ed imposizioni, tacendo o protestando, non costruendo attraverso un dialogo amorevole. L’Apostolo Paolo sprona a crescere: «Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello. Noi non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi e per darci a voi come modello da imitare».
Il dialogo con i fratelli previene ogni necessità, comprende e soccorre con umiltà. Non cerca di essere padrone né sopporta la servitù: «Tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia».
Il tempo che ci è dato serva per costruire futuro, quello vero. Il costruire è impegno, allenamento, lavoro: non mezzo di produzione e guadagno, ma dono per divenire persone di grande dignità ed identità che rendano la vita un “giardino”.
(didon)