Comunità Parrocchiale Tuscania

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Geremìa 38,4-6.8-10; Salmo 39 (40); Ebrei 12,1-4; Luca 12,49-53
Il fuoco è acceso: divampi.
1. «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione»: non ci aspetteremmo da Gesù parole simili. Scelte errate della libertà umana confondono bene e male: Gesù viene per donare chiarezza. Sono molti i Profeti perseguitati e messi a morte: verità, giustizia e pace annunciate dai profeti «scoraggiano i guerrieri» e «tutto il popolo». Si segue una logica di guerra e di odio ed il profeta che, invece, cerca pace, secondo il linguaggio del mondo, «non cerca il benessere del popolo, ma il male». 2. Gesù, al contrario dei potenti, «si sottopose alla croce disprezzando il disonore umano e siede alla destra del trono di Dio». Le sue aspirazioni, non comprese, provocano: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso!». Mette in gioco la sua stessa vita preannunciando Passione, Morte e Resurrezione. L’ansia di donare redenzione ad una umanità corrotta non accetta compromessi con i malvagi e genera persecuzione: «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato e come sono angosciato finché non sia compiuto!».
Gli ideali che Gesù diffonde chiedono ai fratelli partecipazione fino al sacrificio: «Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato».
3. Secondo la parola di Gesù, bisogna non solo osservare la Legge e comprendere che alcuni «uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto ai profeti», ma, essendo «circondati da una moltitudine di testimoni», è attraente realizzare le sue attese.
«Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori perché non vi stanchiate perdendovi d’animo».
Ascoltiamo e seguiamo il consiglio di chi lo ha seguito fedelmente: «Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti tenendo fisso lo sguardo su Gesù, lui che dà origine alla fede e la porta a compimento».
(didon)