Comunità Parrocchiale Tuscania

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di Mauro Loreti
Nel 1656 a Toscanella morì la signora Felice Primomi , viterbese . Il marito, il capitano Giovanni Ciotti , secondo la volontà della defunta, fece eseguire questo calice nel 1657 e lo donò alla cattedrale di San Giacomo Apostolo Maggiore. L’oggetto sacro è in argento ed in argento dorato e fu realizzato con la tecnica della fusione, del tornio e dell’incisione. Il calice , un vaso sacro per la liturgia che viene utilizzato durante la celebrazione eucaristica in cui si consacra l’Eucarestia sotto le specie del vino, ha la base circolare con la fascia modanata, con un profilo movimentato, la quale sorregge una base a campanula ed il fusto.La sottocoppa è a calotta e la coppa è dorata. L’autore fu un artigiano del luogo. Sotto la base c’è l’iscrizione: “ LA QUONDAM SIGNORA FELICE PRIMOMI DE CIOTTI HA LASCIATO CHE SI FACCI ET IL SIGNOR CAPITANO GIOVANNI CIOTTI HA ESSEQUITO”
Giovanni Ciotti era nato nel 1605 ed era figlio di Girolamo, proprietario terriero, e di Vittoria Fani di Toscanella. Intraprese la carriera militare e giunse al grado di Capitano.
I suoi nonni paterni erano Sforza di Marta, grande proprietario terriero, e Camilla Simoncelli ,nobile di Orvieto, mentre i nonni materni furono Paolo Vittorio di Tuscania, cavaliere del giglio del papa Paolo III Alessandro Farnese, e Gorlizia di Viterbo che, nel 1569 , partecipò con altri committenti alla realizzazione di una grande tela della Madonna del Rosario nella chiesa di Santa Maria della Rosa.
Felice Primoni era figlia del nobile Vincenzo di Viterbo e di Fulvia Verreschi. Si coniugò con Domenico Cordelli. Rimasta vedova, passò a nuove nozze con Giovanni.
Nel 1650 ebbero una figlia, Vittoria.
Nel 1658 morì anche Giovanni e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria del Riposo..
Nel calice vi sono anche i loro stemmi: quello della famiglia Ciotti presenta due mani congiunte che stringono un giglio mentre quello dei Primomi è formato da uno spaccato : nel primo tre gigli d’oro ordinati in fascia, nel secondo una ruota di sei raggi d’oro.