di Mauro Loreti
Questo cognome è panitalico in tutte le regioni italiane ed anche oggi è presente a Tuscania un ramo proveniente da Valentano.
Francesco fu notaio dal 1487 al 1525. Nel 1496 Don Bartolomeo, nobile tuscanese, era arciprete nella basilica di San Lorenzo in Lucina, sita nel rione Colonna a Roma, e protonotario apostolico. Era proprietario di una vigna a Pian di Mola. Nel 1538 Marco aveva una casa nella contrada di San Pellegrino. Nel 1525 e nel 1547 Don Costantino fu il camerlengo degli affari economici della Comunità di Toscanella, nel 1550 Priore della Collegiata di Santa Maria Maggiore e nel 1560 Primicerio e parroco di San Giovanni Battista.
Nel 1548 Don Veriano era Priore dei sacerdoti che formavano la Collegiata della basilica di Santa Maria Maggiore di Tuscania.
Nel 1592 mastro Antonio calceolarius, calzolaio, aveva una vigna presso i cancelli della Riserva.
Verso la fine del 1500 Pietro Antonio costruì il palazzo di famiglia nel terziere di Poggio Fiorentino con le finestre rinascimentali : gli angoli ed il portone sono ornati col bugnato: le pietre sagomate quadrate e rettangolari con una parte della superficie esterna a rilievo. Nel 1614 fu consigliere comunale. nel 1621 insieme a Paolo Vittorio Salusti si recò a Roma, nel Ministero competente, con tutte le carte concernenti la costruzione dell’acquedotto comunale, per procurare un rimedio conveniente alla fabbrica ed avere acqua limpida e chiara. Nel 1624 con altri concittadini fornì l’olio per i boccali della nuova conduttura dell’acqua.
Questa famiglia ebbe il patronato della cappella di San Giobbe nella chiesa di Sant’Agostino, dopo i Ludovisi ed i Fiordalisi, dove è un loro stemma con un crescente rivoltato, la mezzaluna con le punte verso il basso, tre monti ed il giglio, che troviamo anche in una lunetta nel chiostro del convento di Santa Maria del Riposo.
Nel 1684 Don Marco Tullio fu un canonico della cattedrale di San Giacomo Apostolo Maggiore; da diverso tempo era anche il rettore della parrocchia di San Marco e di San Silvestro e negli anni 1602, 1603 e 1613 fu il vicario generale della diocesi di Toscanella.
Nel 1616 un altro Veriano venne incaricato dal consiglio comunale di Tuscania insieme a Camillo Cavetani di prendere 3.000 scudi dal Monte della Comunità per la costruzione dell’acquedotto comunale.
Nel 1633 Suor Domenica era impegnata nella sua vita religiosa con le consorelle monache di clausura a San Paolo.
Nel 1651 Don Brizio era un canonico della Collegiata ed anche il confessore delle monache.
Nel 1654 i fratelli Veriano e Gabriele lasciarono per testamento un contributo per la costruzione della chiesa di San Giuseppe. Nel 1700 avevano dei beni immobili alla Petrella ed al Poggio Pellegrino.
Dal 1709 al 1713 Cristoforo esercitò la professione di notaio. Dal 1736 al 1749 il capitano Veriano, il terzo con questo nome di uno dei tre santi patroni di Toscanella, ricoprì le cariche di assessore e gonfaloniere del popolo diverse volte.
Dal 1735 al 1758 le sorelle Suor Maria Crocifissa al secolo Margherita e la sorella Suor Amante Maria al secolo Matilde, figlie di Veriano, facevano parte del capitolo del Monastero.
Pietro Antonio, il secondo con questo doppio nome, ricoprì spesso le cariche di Gonfaloniere ed assessore dal 1752 al 1767. In questo ultimo anno ,come Gonfaloniere, presiedette una riunione nel palazzo comunale insieme all’assessore Domenico Marcelliani con la presenza di Giovanni Sartori fu Clemente da Pistoia, abitante continuo domiciliato in Tuscania, il quale, inerendo alla sua offerta data per i lavori necessari da farsi, ad uso di muratore, nella casa dei signori marchese Ceva, conte Brugiotti e conte Bitossi nella strada maestra , il palazzo Mansanti, a spese del Comune, da rimborsarsi poi dai Condomini, perché non tornasse a rovinare ed a cadere, prese ed assunse i lavori per rifarla a perfezione, lavorando ad uso d’arte con buoni materiali e con perfetta struttura. Accedette poi anche il fideiussore Luca Ugolini fu Giovanni di Toscanella e, per fare cosa grata al suddetto Sartori, fece sicurtà in solido.
Dal 1756 al 1760 Lorenzo fu assessore per tre volte. Nel 1782 aveva 52 rubbi di terra, 96 ettari, di cui 36 rubbi, ettari 65 a Campo Villano e 17 rubbi, 31 ettari a San Lazzaro. Nel 1780 faceva parte dell’Accademia Letteraria degli Aborigeni con il nome di Ascanio Pediano, nella cattedrale di San Giacomo. Nel 1783 con Lorenzo Miniati, don Francesco Cicoli, Don Giovanni Battista Tozzi e l’agrimensore Ricci fu impegnato nell’estirpazione delle locuste. Fu un valido imprenditore con il fratello Antonio. Nel 1789 insieme a Veriano Marcelliani ed a Giovanni Francesco Persiani fu eletto dal Governatore della Provincia del Patrimonio Ferdinando dei Conti Fantuzzi di Ravenna, come Capitano della Fiera di merci e bestiame con l’opportuna facoltà di conoscere e decidere tutte le cause civili e criminali. Nel 1801 coltivava una mandra di 20 rubbi, 37 ettari, nella tenuta comunale di Pantalla, come enfiteuta perpetuo: 10 rubbi, 19 ettari, erano investiti a grano, gli altri ad altri cereali, inoltre vi erano 100 piante di olivo e 30 alberi da frutto. In seguito, gli subentrò il figlio Luigi. Nel 1802 ebbe l’incarico di Capitano della Fiera dal delegato apostolico della provincia, il genovese Paride Giustiniani, insieme a Francesco Persiani ed a Carlo Antonio Quaglia.
Nel 1830 il loro palazzo fu acquistato dagli eredi della famiglia Turriozzi e fu affittato al comune ad uso delle scuole femminili delle Maestre Pier Venerini, che erano molto apprezzate dalla popolazione. Nel 1868 fu loro concessa l’acqua pubblica.
Nel corso del 1800 un altro ramo della famiglia Bassi arrivò a Toscanella da Norcia , con la transumanza del bestiame.
Nel 1872 la Società di mutuo soccorso fra gli operai acquistò il primo piano del palazzo per la sua sede sociale.
FONTI E BIBLIOGRAFIA
ASCOT Archivio storico del Comune di Tuscania
ASVT Archivio di Stato di Viterbo
GIUSEPPE GIONTELLA Codice diplomatico tuscanese (secolo XV)
GIUSEPPE GIONTELLA Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania
GIUSEPPE GIONTELLA Codice diplomatico tuscanese ( secolo XVI)
GIUSEPPE CERASA L’agro tuscaniese e i diritti civici i pascoli
GIUSEPPE CERASA Gli acquedotti e le fontane di Tuscania
PIERO LANZETTA Appunti su stemmi, famiglie e palazzi di Toscanella (Tuscania) e dintorni.
GIUSEPPE GIONTELLA L’ordine dei Minori Conventuali di S. Francesco a Tuscania
ACAT Archivio capitolare di Tuscania
AVET Archivio vescovile di Tuscania
GIOVANNI MUSOLINO La chiesa e la Confraternita di San Giuseppe a Tuscania