2Re 5,14-17; Salmo 97 (98); 2Timòteo 2,8-13; Luca 17,11-19
Al di là della Legge, far posto all’Amore
Il Vangelo narra della guarigione di dieci lebbrosi che invocano: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». La Legge ebraica imponeva, se guariti dalla lebbra, di presentarsi ai sacerdoti del Tempio: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati». Era più importante adempiere Legge e Rito o celebrare e amare, non solo ringraziare, chi aveva donato salvezza?
La domanda è valida ancora: quale è il rapporto tra rito e vita vissuta con Amore? (altro…)
Abacuc 1,2-3;2,2-4; Salmo 94 (95); 2 Timòteo 1,6-8.13-14; Luca 17,5-10
Donare emozioni
«Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti e di fronte alla violenza «non mi salvi? Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione?»: la domanda si rivolge a Dio nella speranza che intervenga nelle infedeltà umane. Dio, nella sua Parola, risponde chiedendoci di scrutare il succedersi degli eventi umani e comprenderne i significati e ricorda di aver donato la promessa che «che attesta un termine» al male e gli impone «una scadenza e non mentisce: «Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede». Parola di Dio chiede, di non avere fretta: la realizzazione della promessa «se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà». (altro…)
Amos 6,1a.4-7; Salmo 145 (146); 1Timòteo 6,11-16; Luca 16,19-31
“Due sono le vie: una della vita e una della morte”
«Guai agli spensierati: canterellano, bevono, mangiano, si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina del popolo di Dio non si preoccupano». Questi rimarranno fuori del Regno del Padre.
I criteri, le soddisfazioni che guidano la vita del mondo, sono all’opposto di quelli della vita dei figli del Padre.
Nella Dottrina dei Dodici Apostoli si legge: “Due sono le vie, una della vita e una della morte, e la differenza è grande fra queste due vie.
La via della morte è questa: omicidi, adultéri, furti, idolatrie, rapine, ipocrisie, frode, superbia, avarizia, invidia. Persecutori dei buoni, odiatori della verità, amanti della menzogna, non hanno pietà del povero, respingono il bisognoso: non soffrono con chi soffre, non riconoscono il loro creatore. (altro…)
Amos 8,4-7; Salmo 112 (113); 1Timòteo 2,1-8; Luca 16,1-13
Amare è prevenire
«Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese»: l’attuale situazione storica è delineata dalla Parola di questa domenica. Dio non dimentica: «Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere». È da credenti che «si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini e per tutti quelli che stanno al potere».
È strano esser chiamati a pregare per i potenti del mondo: uomini delle guerre, delle ingiustizie e delle persecuzioni contro i deboli. La preghiera è: «perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio». (altro…)
Numeri 21,4b-9; Salmo 77 (78); Filippési 2,6-11; Giovanni 3,13-17
BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA 15 Settembre 2025
Ebrei 5,7-9; Salmo 30 (31); Giovanni 19,25-27
Dalla Croce di Gesù e Maria al Corpo glorioso
1. Dio è presente e operante nella storia: si trova motivo per rimproverarlo per i mali del mondo. Come il popolo ebraico si rimpiangono le molte schiavitù: «Qui non c’è né pane né acqua e questo cibo è leggero». È mancanza di ideali; è morte della speranza per l’edificazione di una storia di salvezza. È la notte del pensiero sui valori di morte e resurrezione. In Adamo è stata rifiutata la possibilità di passare, senza il dolore della morte, da questo corpo mortale ad un corpo glorioso simile al corpo di Gesù Risorto.
Per grazia «non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura». La morte si rende necessaria per abbandonare un corpo mortale, prezzo del peccato del mondo e per assumerne uno glorioso. Anche Gesù ha avuto bisogno di perdere i valori di un corpo fragile per assumere valori immortali di un corpo glorioso. (altro…)
Sapienza 9,13-18; Salmo 89 (90); Filèmone 1,9b-10.12-17: Luca 14,25-33
Scelte: Amore e Abbandono
«Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?». Qualcosa che Dio desidera dall’uomo si desume dal Vangelo. Uno di questi valori è “Abbandono”.
1. Abbandono è capacità di eliminare ogni ostacolo alla conoscenza di Dio e al divenire suo possesso. La scelta dell’abbandonare non deriva da una costrizione, ma da una libera scelta. Scrive S. Paolo al cristiano Filemone: (altro…)