Comunità Parrocchiale Tuscania

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Di Mauro Loreti
Il 23 febbraio 1596, quando era Gonfaloniere del popolo Secondiano Ciotti ed ricoprivano la carica di assessori Gabriele Silvani e Giacomo di Cesare, il cardinale camerlengo Enrico Caetani, di Sermoneta, del titolo di Santa Pudenziana , amministratore delle finanze e dei beni dello stato , scrisse in questo bando che ,anticamente, la Fiera di Tuscania si faceva al principio del mese di maggio e dal 25 di aprile cominciava la franchigia e la libertà per la vendita dei bestiami e delle lane dei Doganieri del Patrimonio e degli affidati , allevatori transumanti dall’Appennino centrale.Dopo la riduzione e la riforma del calendario, fatte dal papa Gregorio XIII , Ugo Boncompagni, la Fiera risultò anticipata di dieci giorni di come era precedentemente e questa anticipazione, si vide per esperienza, apportò molto danno ed incomodo per molte ragioni.
Il calendario gregoriano è il calendario solare adottato nel 1582 come correzione del precedente giuliano di epoca romana con Giulio Cesare.
Fu inserito l’anno bisestile di 366 giorni con il 29 febbraio.
In particolare, in molti anni accadde che, essendo ancora le stagioni fredde, i pastori non potettero al tempo della Fiera tosare le pecore e perciò non portarono le lane e non usufruirono della libertà e della comodità e diminuì il concorso della Fiera.
Pertanto, il cardinale, per comodità e beneficio universale, provvide affinché la Fiera non si riducesse e con questo bando ordinò e comandò che, per l’avvenire, la Fiera fosse prorogata e differita di dieci giorni.
Prima la franchigia cominciava il 25 aprile e durava fino al 15 maggio, da allora in poi cominciò il 5 maggio e durò fino al 25 in maniera che si fece 10 giorni più tardi di quello che era prima.
Restarono però in tutto le altre cose: fermi gli ordini, i privilegi, le immunità e le ragioni della Fiera nel modo che furono per il passato.
Il bando fu scritto ed emanato a Roma nel dicastero della Reverenda Camera Apostolica.
Nel documento furono posti tre stemmi: il primo a sinistra con le due chiavi decussate dello Stato Pontificio di cui la prima allude al potere nel Regno dei cieli e la seconda indica l’autorità spirituale del papato in terra, quello al centro è del papa Clemente VIII, Ippolito Aldobrandini, con la banda doppiamente merlata e sei stelle ad otto punte, l’ultimo a destra del cardinale Caetani : due aquile con il volo abbassato e le bande ondate.

FONTI E BIBLIOGRAFIA
ASCOT Archivio storico comunale di Tuscania