Comunità Parrocchiale Tuscania

Celebrazione Battesimi
Anniversari Matrimonio
Orario SS. Messe
Contatta i sacerdoti

di Mauro Loreti
DAL 1638 AL 1670 questo cardinale napoletano fu vescovo di Toscanella e di Viterbo.
Negli anni 1647, 1649, 1651 e 1659 compì le visite pastorali a Tuscania per propagare la dottrina sacra ed ortodossa, estromettendo eventuali eresie, ed esortare il popolo cristiano alla devozione ed alla pazienza. Visitò la cattedrale di San Giacomo Apostolo Maggiore e la chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore con i loro canonici, le chiese parrocchiali, le altre chiese, gli oratori , i monasteri e le case dei religiosi.Tra le altre sue attività pastorali , nel 1652 prese possesso del nuovo palazzo vescovile donato dal cittadino tuscanese Alfonso Donnini, segretario del comune di Roma.
Nel 1653 il cardinale fece porre un’ epigrafe all’interno del palazzo, in ricordo del grande dono di Alfonso.

ALFONSO DONNINI CIVI TUSCANENSI
SENATUS POPULIQUE ROMANI SCRIBAE
QUI ERGA PATRIAM PIETATE AEDES HASCE
STATUIS TABULISQUE EXORNATAS
HORTUMQUE FONTIBUS IRRIGUUM
EPISCOPIS HUIUS CIVITATIS UT
COMODIUS DIUTIUSQUE INCOLERENT
EX LEGATO RELIQUIT
FRANCISCUS MARIA CARDINALIS BRANCATIUS EPISCOPUS
TUSCANENSIS ET VITERBIENSIS AMICO BENEMERENTI
GRATI ANIMI MONUMENTUM POSUIT
ANNO DOMINI MDCLII

Ad Alfonso Donnini cittadino tuscanese scriba del Senato e del Popolo Romano che, per l’amore verso la patria , lasciò con un testamento questo palazzo ornato con le statue , i dipinti ed il giardino irrigato dalla fontana, ai vescovi di questa città affinché vi abitassero più comodamente e più a lungo.
Francesco Maria Brancaccio vescovo tuscanese e viterbese all’amico benemerente pose il ricordo del grato animo.
Anno 1652
Fu aggiunta anche un’altra iscrizione:
FRANCISCUS MARIA SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE PRAESUL CARDINALIS BRANCATIUS EPISCOPUS TUSCANENSIS

Nel 1657 , a causa della peste che era scoppiata a Viterbo, rimase al sicuro nel vescovado di Toscanella , in quanto la nostra città ebbe la fortuna, in quell’occasione, di rimanere immune dalla pestilenza.
Il vescovo si prodigò nell’assistenza ai poveri e donò molte suppellettili alla cattedrale , tra le quali un riccio pastorale barocco, il bastone simbolico con l’estremità ricurva , usato dai vescovi nelle celebrazioni e nelle cerimonie, che è insegna della loro dignità ed autorità.
E’ formato da un intreccio di foglie e da una voluta liscia.
Fu realizzato da un argentiere napoletano vicino alla nobile famiglia di baroni del cardinale.
Lo stemma di questo vescovo presenta quattro branche ,zampe, di leone uscenti due a due dai due fianchi del cerchio.

FONTI E BIBLIOGRAFIA
ACAT Archivio capitolare di Tuscania
AVET Archivio vescovile di Tuscania
GIUSEPPE GIONTELLA Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania
ANNA MARIA PEDROCCHI Argenti Romani restauro di arredi sacri del Duomo di Tuscania