Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto gli avvenimenti del passato hanno una forte incidenza nella nostra vita oggi, il presente, fatto di avvenimenti belli e tristi. Cento anni fa la fede di un sacerdote Mons. Domenico Brizi, tuscanese doc (foto alla fine), figlio di contadini, da sacerdote novello cominciò ad arare la terra della Parrocchia di San Giovanni nei cui solchi seminò Fede e Speranza; sì, la prima guerra mondiale aveva lasciato tanti vuoti e tanta sofferenza; avevamo necessità, più che di pane, di speranza; ma la speranza da sola non riesce a compiere i miracoli della vita senza la Fede. Allora ecco la predicazione di questo giovane Sacerdote innamorato di Maria (sua è la bellissima preghiera alla Madonna della fiducia venerata nella cappella del Seminario Romano dove studiò e divenne Sacerdote: (altro…)
Isaìa 22,19-23; Salmo 137 (138); Romani 11,33-36; Matteo 16,13-20
Dio dello stupore e della lode
1. «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
La ‘gente’ è molto confusa: troppi contrapposti messaggi vendono scelte politiche, economiche, favori, lavoro.
Riguardo a Gesù, ancora oggi, «alcuni dicono che sia Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
L’annuncio della Parola, se trascura la contemplazione, diviene ricerca di personali attese ed utilità. Questo modo di annunciare, prima o poi, ascolterà: «Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto». (altro…)
Isaìa 56,1.6-7; Salmo 66 (67); Romani 11,13-15.29-32; Matteo 15,21-28
L’Insostenibile Dio
Il Dio di Gesù si sceglie Giuda come amico, chiama il profeta a soffrire fame e sete nel deserto, lo manda a chiedere all’anziana vedova di privarsi dell’ultimo pugno di farina: chiede tutto per restituire di più e «dalla polvere rialza il povero».
Giacobbe, “l’uomo che vide l’angelo di JHWH”, “colui che ha combattuto con Dio”, si pone in comunione con Dio per esser figlio e fratello, non straniero, e ammesso alla mensa. Giacobbe accetta di lottare con l’angelo di Dio e diviene Yisrael. Israele ha, però, rifiutato Gesù, ma la Scrittura afferma che Dio l’accoglierà ancora perché «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!». (altro…)
1Re 19,9.11-13; Salmo 84 (85); Romani 9,1-5; Matteo 14,22-33
Rubare il Cielo
Al comando di Gesù, sul mare in tempesta, «il vento cessò! I discepoli si prostrarono dicendo: Davvero tu sei Figlio di Dio!»: Come è poca cosa, fratelli, riconoscere Gesù per Figlio di Dio solo perché fa calmare il vento!
Attendiamo fragore di spettacolo ed occorrerebbe silenzio. Attendiamo vociare, gridare, saltare.
Uscendo dalla Messa, abbiamo mai saltato di gioia, proclamando le glorie del Signore? Eppure Pietro fece così; eppure, i piccoli, hanno spesso proclamato: (altro…)
Danièle 7,9-10.13-14; Salmo 96 (97); 2Pietro 1,16-19; Matteo 17,1-9
Trasumanare
La «parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione», in attesa che «spunti il giorno» della liberazione «e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino» preannunciò il ‘giorno’.
«Carissimi», il giorno è venuto: storicamente, 2000 anni fa, con il «Signore nostro Gesù Cristo». Nella coscienza di ognuno si può seguire la parola dei Discepoli che sono «stati testimoni oculari della grandezza» di Gesù Cristo. Gli Apostoli ci hanno «fatto conoscere la potenza e la venuta» non andando «dietro a favole artificiosamente inventate».
Il Padre disse per tutti: «Ascoltatelo». La voce del Padre delle Creature e del Creato assicura: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». (altro…)