1Re 3,5.7-12; Salmo 118 (119); Romani 8,28-30; Matteo 13,44-52
Il bello è sempre utile; l’utile non sempre è bello.
«Non so come regolarmi: io sono solo un ragazzo»; eppure, per scegliere tra ciò che è bello è ciò che è utile, bisogna divenire come bambini. Si affollano ricordi, impressioni, testimonianze: come scegliere? «Ogni persona che segue fedelmente la Legge, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Per scegliere, passando dall’ A.T. (Legge) al N.T. (Amore – Charis), anche se le due parti della Parola sono ambedue grazia, occorre la sapienza di Salomone. È bello vivere la Legge con una mentalità nuova, quella della grazia del Vangelo. (altro…)
Sapienza 12,13.16-19; Salmo 85 (86); Romani 8,26-27; Matteo 13,24-43
Educare: è proteggere
1. Educare, secondo il Vangelo, è ben seminare.
Gesù, non a caso sceglie l’immagine della «zizzania» che si infiltra ingannevole nella semina perfetta. È il loglio cattivo intossicante, che al grano assomiglia. «Il nemico che l’ha seminata è il diavolo», ingannatore e bugiardo fin dal principio. La menzogna cresce nell’«insolenza di coloro che pur conoscono» la verità e la nascondono. Tu, Signore, «rigetti» questi malvagi.
«Lo Spirito, però, intercede con gemiti inesprimibili» ed i generosi non mancano al seguito di Gesù; vorrebbero operare la divisione tra grano e loglio, tra bene e male, tra utile e bello: «Vuoi che andiamo a raccoglierla?». (altro…)
Isaìa 55,10-11; Salmo 64 (65); Romani 8,18-23; Matteo 13,1-23
Al cuore della Parola
1. Il cuore di questo popolo è diventato insensibile»: è sciocco dire che la Sacra Scrittura si riferisce alle genti di Israele. ‘Insensibile’, cioè indifferente. Il Vangelo è duro con l’indifferenza: «A colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Troppo severo? In Apocalisse si attesta: «non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!». Se la fede diviene ‘rito’ da compiere, decade: «Poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca». (altro…)
Zaccarìa 9,9-10; Salmo 144 (145); Romani 8,9.11-13; Matteo 11,25-30
Rendere lode costruisce la pace
Leggere, ri-leggere, e ancora leggere. E contemplare: la Parola nella Sacra Scrittura ha necessità di un approccio diverso da altre letture. Contemplando il Dio della Parola si diviene figli, fratelli; si agisce da figli e fratelli.
La malvagità causata dalla non conoscenza, non contemplazione, genera figli malvagi, nei quali è pur sempre possibile scorgere ombre nascoste di bellezza. Il mondo, posto sotto il potere del maligno, crea idoli falsi, applaude il sopruso, il potere, il denaro, la potenza. La supremazia del più forte lascia i cuori vuoti e la superbia dell’ho vinto io, lascia peggiori di prima. (altro…)
2Re 4,8-11.14-16°; Salmo 88 (89); Romani 6,3-4.8-11; Matteo 10,37-42
Accogliere perché …
«Chi ama» qualcuno o qualcosa «più di me non è degno di me»: mettere in alternativa Dio con altri valori è non aver né idea né amore per il Dio di Gesù e del suo Vangelo. È opportuno chiarire che il Dio di Gesù non mette il padre o la madre contro il figlio o la figlia. L’uomo è immagine somigliante del Dio delle Sacre Scritture, non è alternativa a Dio. È immagine che si sta perfezionando. Dio ha donato soltanto un inizio: l’uomo è immagine in divenire.
Ha «un tempo per tutte le cose»: ha fratelli, padre, madre; ha il genio, la libertà per costruirsi secondo la strada suggeritagli dal Creatore. Seguire la strada non è una condanna, ma un divenire bellezza, libertà, verità. (altro…)